Il Comune di Montoro e’ stato condannato in via definitiva con sentenza del Consiglio di Stato n. 1305/2015, depositata il 12/03/2015, a determinare e corrispondere agli appellanti, il risarcimento del danno nei termini individuati dalla stessa sentenza, entro 60 giorni dalla notifica della stessa. Nello specifico si tratta dell’esproprio riguardante i terreni dove è stata costruita la struttura sportiva alla frazione San Felice, relativi ad atti amministrativi che risalgono agli anni che vanno dal 1998 al 2002. I fatti Con ricorso al TAR Campania – Sezione di Salerno, i legittimi proprietari del terreno, censito in catasto al foglio 16, particella 91 ed interessato da procedura di esproprio per pubblica utilità, posta in essere dal ex Comune di Montoro Inferiore, per i lavori di realizzazione di un campo di calcio, domandavano al Tribunale l’annullamento dei seguenti atti della procedura ablatoria: – delibera di G.M. del Comune di Montoro Inferiore n. 360 del 5-11-1998; – decreto di occupazione del Comune di Montoro Inferiore del 17-11-1998; – delibera di G.M. n. 260 dell’1-9-2000 del Comune di Montoro Inferiore; – delibera di G.C. n. 266 del 18-9-2000 del Comune di Montoro Inferiore; – decreto di esproprio definitivo del 26-2-2002 del Comune di Montoro Inferiore; proponendo altresì azione di risarcimento dei danni subiti per l’illecita apprensione del suolo di proprietà. I proprietari, contestavano, inoltre, che il decreto definitivo di esproprio era stato emanato nonostante il giudice amministrativo avesse in precedenza, con sentenza passata in giudicato, annullato la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dell’opera pubblica in questione. Il TAR, pur annullando il decreto definitivo di esproprio del 2002, dichiarava inammissibile la domanda demolitoria, il decreto di occupazione e la domanda risarcitoria del danno sostenuto, derivante dall’operato dell’amministrazione. I proprietari facevano appello al Consiglio di Stato, il quale, con la sentenza in oggetto, accoglie detto appello, ritenendo che “l’azione risarcitoria promossa dagli espropriati si fonda sul comportamento dell’amministrazione, che ha emanato il decreto d’esproprio nonostante il giudice amministrativo (come dà atto la stessa pronunzia impugnata) avesse in precedenza, con sentenza passata in giudicato (TAR Emilia Romagna, n. 243/1998) annullato la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dell’opera pubblica in questione. L’annullamento “ex tunc” del provvedimento primario che costituisce l’avvio del procedimento ablativo ha quindi determinato una occupazione delle aree dei ricorrenti costituente illecito civile perché privata, seppur a posteriori, del titolo giuridico che la presuppone e la legittima e che si è protratta anche successivamente alla emanazione del decreto di esproprio, in quanto annullato dal TAR (con la sentenza gravata) proprio in conseguenza del venir meno della dichiarazione stessa.” Per questo il Consiglio di Stato condanna il Comune di Montoro e stabilisce che il risarcimento deve essere riconosciuto per: illecita ed irreversibile trasformazione del fondo; occupazione illegittima; tardiva notifica del decreto di occupazione (assorbita). Per quantificare il valore del danno, il Comune di Montoro deve provvedere a formulare, entro trenta giorni dalla data della notifica della decisione, una proposta di risarcimento dei danni basata sul criterio del valore venale dell’area. Tale importo sarà, inoltre, gravato dalla corresponsione di un interesse del 5% annuo, oltre che dalle spese di entrambi i gradi di giudizio derivanti dalla soccombenza. Il risarcimento decorre dalla data di occupazione delle aree sino al provvedimento di liquidazione di detta somma. Tale importo deve essere liquidato entro 60 giorni. Presumibilmente una volta determinato il valore, si provvederà a portarlo in Consiglio Comunale, il quale dovrà riconoscere tale debito e saldare l’importo a favore dei proprietari.
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Analisi sui debiti fuori bilancio del Comune di Montoro
In merito al riconoscimento dei debiti fuori bilancio approvati con le delibere di Consiglio Comunale del 22 dicembre 2014 e per le quali sono state fornite delle tabelle riassuntive il cui ammontare complessivo è di euro 587.020,46 tutte riconducibili all’ex comune di Montoro Superiore, con questa prima analisi vogliamo fornire un maggiore dettaglio dei singoli provvedimenti e cercare di capire in che misura incideranno sui cittadini montoresi.
Tre di questi provvedimenti, rispettivamente riconducibili alle delibere di Consiglio Comunale n.52, 53 e 54, sono riferiti sostanzialmente a delle sentenze del tribunale che vanno a rideterminare le indennità di esproprio e di occupazione di terreni ricadenti nell’area destinata alla realizzazione dei lotti degli insediamenti produttivi (PIP) alla frazione Chiusa del Comune di Montoro, ex Superiore.
Quando il proprietario non trova congruo il prezzo che viene determinato ricorre al giudice, organo terzo, che determina il prezzo definitivo e adeguato per l’esproprio.
Pertanto le tre delibere citate ammontano alla somma complessiva di € 552.708,66, che rappresenta il 94% del totale evidenziato nel prospetto riepilogativo delle Delibere di Consiglio approvate nella seduta del 22 dicembre 2014.
Si deve precisare però, che tali somme non incideranno direttamente sul bilancio comunale e quindi ribaltate sui cittadini montoresi, in quanto il Comune è tenuto solo ad anticipare tali pagamenti.
Infatti, sia nel bando di assegnazione dei lotti PIP all’art. 1, che all’art. 3 della convenzione di assegnazione dei lotti alle ditte, si stabilisce che il prezzo di assegnazione terrà conto anche di eventuali sentenze di rideterminazione dei prezzi di esproprio delle aree, così come è il caso delle situazioni citate.
Tanto è vero che nelle citate delibere di Consiglio Comunale si dà avvio alle procedure di recupero dei maggiori oneri di esproprio sostenuti nei confronti degli assegnatari dei lotti P.I.P. relativi alle aree di riferimento del presente deliberato in coerenza con i rispettivi atti di concessione.
Possiamo concludere, quindi, che evidentemente tali somme saranno recuperate dalle ditte assegnatarie dei lotti PIP e non andranno ad intaccare le tasche dei cittadini montoresi.
Le restanti delibere approvate dal citato Consiglio Comunale ammontano ad un totale di € 34.311,80 relative al 6% del prospetto riepilogativo pubblicizzato dal Comune in cui si evidenziano i debiti fuori bilancio.
La Delibera n. 50 è riferita anche in questo caso alla rideterminazione di indennità di esproprio e il pagamento delle competenze professionali relative all’occupazione di aree avvenuta nel 2005 per un importo di € 15.109,88
La Delibera n. 51 è riconducibile al pagamento di competenze legali da attribuire alla realizzazione del Piano di Insediamenti Produttivi alla frazione Chiusa, per un importo di € 9.022,93
Le Delibere n. 55 e 56 sono riferite a delle sentenze che hanno condannato il Comune di Montoro ex Superiore al pagamento in quota parte di compensi tecnici e legali, per un totale di € 3.953,74
Infine, la delibera n. 57 è riferita ai risarcimenti derivanti da sinistri stradali, per un totale di € 6.225,25
In conclusione possiamo dire che il 95% (pari ad € 552.708,66) rispetto al totale di € 587.020,46 deliberati in Consiglio Comunale del 22 dicembre 2014 come debiti fuori bilancio, saranno recuperati dal Comune e cadranno in carico alle ditte a cui saranno assegnati in modo definito i lotti dell’area degli insediamenti produttivi e pertanto non incideranno in alcun modo sui contribuenti montoresi.
A volte, è molto più semplice restare al titolo dei provvedimenti che andare al dettaglio e all’approfondimento delle situazioni, ci piace concludere questa analisi con una affermazione di Mark Twain “una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo, mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe”.
Alla Finestra 